Non è un’aula scolastica quella in cui si sono trovati, ma un vero tribunale.
Non un gioco, ma un processo simulato con tanto di giudici, imputati e testimoni.
È così che gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Montalto Uffugo – Lattarico – Rota Greca – San Benedetto Ullano – San Vincenzo la Costa hanno vissuto il progetto “Ciak… un processo simulato per evitare un vero processo”, un’esperienza che va oltre la lezione frontale e diventa educazione civica attiva.
A partecipare quest’anno sono state le classi III A e III E della scuola secondaria di primo grado e le classi IV e V della primaria.
I primi hanno inscenato un processo penale minorile ispirato a un caso di cyberbullismo.
I più piccoli, invece, hanno affrontato la tematica del bullismo con la rappresentazione de “La Maschera”.
Due copioni diversi, ma un’unica intenzione: capire le conseguenze di scelte sbagliate, esplorare il confine tra responsabilità e leggerezza, tra diritto e prepotenza.
Guidati dalla professoressa Francesca Chimenti, i ragazzi hanno vissuto tutte le fasi di un processo, immergendosi in ruoli inediti: magistrati, avvocati, testimoni, imputati. Un percorso impegnativo, ma capace di accendere consapevolezze profonde.
Emozionante anche per chi era tra il pubblico: molti genitori, nel vedere i propri figli calarsi con serietà e convinzione in ruoli così forti, non hanno trattenuto le lacrime.
Il progetto, sostenuto con convinzione dalla Dirigente scolastica Adele Zinno, si è articolato in due momenti formativi: uno per i docenti e uno per gli studenti.
Sono stati affrontati temi attuali come il cyberbullismo, il ruolo dei social, le sanzioni previste dalla legge e l’importanza di riconoscere e prevenire i comportamenti a rischio.
Fondamentale è stato anche il confronto con le Forze dell’Ordine, che hanno offerto esempi concreti su quanto sia facile oltrepassare – anche inconsapevolmente – i limiti della legalità.
A scuola, intanto, il Team Antibullismo ha continuato a monitorare con attenzione il benessere degli studenti, proponendo questionari anonimi e attività preventive.
Il messaggio è chiaro: la scuola non è solo il luogo dove si imparano le nozioni, ma un presidio culturale che educa alla convivenza civile.
In un’epoca in cui i pericoli passano spesso da uno schermo, insegnare a riconoscere e rispettare le regole è più che mai necessario.
E farlo attraverso l’esperienza diretta rende tutto più vero, più forte, più incisivo.
La parola d’ordine è prevenzione.
La via è quella dell’educazione.
E l’IC Montalto Uffugo Centro ha scelto di percorrerla con coraggio.
Fonte: Sito web “Montalto Uffugo News”, Quando la legalità si impara in tribunale: l’esperienza formativa degli studenti dell’IC Montalto Uffugo Centro, 7 maggio 2025
URL: https://www.montaltouffugonews.it/quando-la-legalita-si-impara-in-tribunale-lesperienza-formativa-degli-studenti-delli-c-montalto-uffugo-centro/
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